La nostra mission

L’avvento di nuove tecnologie e la digitalizzazione dell’economia, le sfide poste dai cambiamenti demografici e ambientali, i nuovi scenari della competizione economica su scala globale stanno scuotendo i paradigmi novecenteschi di produzione e le dinamiche tradizionali delle relazioni industriali. Sono processi il cui impatto è riconosciuto a livello internazionale, come testimoniano le iniziative dell’ILO sulla Just Transition e l’enfasi della Commissione europea sul rafforzamento del pilastro sociale dell’Unione e sull’implementazione del Green Deal. In Italia cresce l’attenzione di sindacati e associazioni datoriali ai processi di trasformazione del mondo del lavoro, che hanno fornito il contesto entro cui delineare gli ultimi rinnovi dei contratti collettivi nazionali e aziendali. Alla base di queste iniziative sta la convinzione che la rappresentanza e le relazioni industriali possano giocare un ruolo determinante per la modernizzazione del mercato del lavoro e per la crescita sostenibile delle economie nazionali.

Eppure, il tema della contrattazione collettiva per la produttività e lo sviluppo sostenibile, stenta ancora a decollare sul piano pratico. Si diffondono, all’opposto, forme di dumping contrattuale che frenano anziché promuovere la crescita qualitativa dell’economia e il progresso della società. Molteplici sono le ragioni, anche di tipo culturale, che spiegano i ritardi nel nostro Paese. Tra queste vi è la mancanza di studi di benchmark e approfondimenti qualitativi su quanto sino qui realizzato nei territori e nelle aziende, e forse ancor di più, di negoziatori a livello aziendale e in parte anche territoriale capaci di interpretare il nuovo che avanza e tecnicamente attrezzati per tradurlo in accordo. Pesa, probabilmente, una concezione ancora monistica dell’attività di fare impresa che non vede nel pluralismo della contrattazione e della partecipazione un asset strategico per coniugare obiettivi economici con la qualità del lavoro e garantire così risultati di lungo periodo.

Con questo sito, ADAPT intende contribuire a colmare questa lacuna in modo da fornire a uomini e donne di azienda, sindacalisti e operatori delle relazioni industriali una analisi di benchmark e la strumentazione essenziale per avviare il cambiamento da tanto tempo atteso sul versante della produttività e dello sviluppo sostenibile. Ciò secondo una filosofia delle relazioni industriali – da cui peraltro nasce, per intuizione del professore Marco Biagi, la stessa esperienza di ADAPT – volta a coniugare l’aspetto distributivo delle tecniche del diritto del lavoro con quello delle dinamiche della produzione e della crescita. I rapporti ADAPT sulla contrattazione collettiva, proponendo una ricostruzione dei cambiamenti in corso attraverso le lenti degli accordi collettivi, sono la principale risposta a questi obiettivi e all’esigenza di promuovere una cultura diffusa delle relazioni industriali. Essi, assieme al più recente Atlante della rappresentanza di imprese e lavoro, costituiscono la colonna portante della nostra mission.