Cronaca sindacale (26 maggio – 9 giugno 2025)

Bollettino ADAPT 9 giugno 2025, n. 22

 

Contrattazione collettiva

 

Anche nelle scorse due settimane si sono succeduti numerosi avvenimenti degni di nota tra rinnovi e scioperi. Il 23 maggio è stato rinnovato il Ccnl per il settore del Noleggio Autobus con Conducente e le relative attività correlate. Ne danno notizia in una nota unitaria Filt CgilFit-CislUiltrasportiFaisa Cisal e Ugl Fna che hanno firmato l’accordo con l’associazione datoriale Anav. L’intesa riguarda circa 20.000 lavoratori, prevede un aumento tabellare di 200 euro e un importo una tantum di 600 euro erogato in due tranche. (qui il comunicato stampa unitario)

 

Il 28 maggio è stato siglato il rinnovo del Ccnl della piccola e media industria alimentare 2024-2028, tra Fai-CislFlai-CgilUila-Uil e Unionalimentari Confapi che coinvolge circa 40.000 lavoratori e lavoratrici. Dal punto di vista economico è previsto un adeguamento salariale progressivo nel quadriennio, accompagnato dall’aumento del contributo a carico delle imprese per la previdenza complementare. (qui il comunicato Confapi)

 

Il 4 giugno è stato firmato da Filt-Cgil, Uil trasporti e Ugl trasporto aereo con Assaeroporti e Aeroporti 2030 il Ccnl del trasporto aereo, parte specifica per il periodo 2025-2027. Manca invece la firma di Fit-Cisl, secondo cui la proposta contrattuale non garantisce aumenti salariali in linea con il costo attuale della vita e non tutela il potere d’acquisto degli stipendi, già fortemente erosi dall’inflazione. Gli aumenti economici sono di 210€ al 4° livello nel triennio 2025-2027. (qui il comunicato stampa condiviso da Cgil, Uil e Ugl)

 

Sono riprese il 27 maggio le trattative fra Aran e sindacati per il rinnovo del Ccnl sanità. Cisl, Nurisind e Fials sono favorevoli alla firma, Cgil, Uil e Nursing up giudicano invece insoddisfacenti le risorse finanziarie. (fonte) Se la trattativa non dovesse sbloccarsi a breve, il rischio sarebbe che il governo proceda con aumenti unilaterali.

 

Il 6 giugno è stato firmato il rinnovo della parte economica del Contratto collettivo specifico di Lavoro (Ccsl) di CNH Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis con Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic-Confsal, Uglm e Aqcfr per il biennio 2025-2026, manca invece la sottoscrizione di Fiom-Cgil. La firma è arrivata dopo 6 mesi di trattativa e coinvolge più di 60mila lavoratori. Si prevede un aumento salariale per il prossimo biennio del 6,6%, portando l’incremento dell’intero quadriennio 2023-2026 al 18,66%. L’obiettivo dei sindacati era quello di arrivare ad un aumento salariale dignitoso che potesse recuperare la perdita di potere d’acquisto. (qui il comunicato stampa unitario)

 

Il 3 giugno si è svolto online l’incontro per la sottoscrizione dell’ipotesi di Contratto Integrativo sulla retribuzione di risultato per il 2023/0224 per i dirigenti scolastici. La firma del CCNI era la condizione necessaria per l’erogazione della retribuzione di risultato e per il pagamento delle reggenze in riferimento all’a.s. 2023/2024. (fonte)

 

Fibercop (azienda nata dalla cessione della rete Tim) ha dichiarato di non voler dare seguito all’accordo sindacale sullo smart working che prevedeva un’alternanza fra lavoro in sede al 40% e lavoro da remoto al 60%. Da giugno l’azienda ha previsto il rientro in sede per 4 giorni alla settimana. Da Daniele Carachidi, Slc Cgil nazionale area tlc, arrivano forti critiche. (fonte)

 

Il 3 giugno si è tenuto uno sciopero nazionale di Poste Italiane, dichiarato da Cgil e Uil. Al centro della protesta, il piano di riorganizzazione aziendale dell’ad Del Fanta, l’esclusione dai tavoli negoziali dei sindacati, un peggioramento delle condizioni di lavoro e una distribuzione iniqua degli utili. Tra le richieste, più sicurezza sul lavoro, valorizzazione del personale e nessuna cessione di quote statali. (fonte) All’indomani dello sciopero, i numeri relativi all’adesione non sono chiari: Raffaele Roscigno – segretario generale Slp Cisl – dichiara che l’adesione si aggirerebbe intorno al 6,5%, numeri molto bassi che testimonierebbero il fallimento dell’iniziativa di Cgil e Uil. Altre fonti parlano invece di numeri più alti, che avrebbero portato ad un 20% di uffici postali chiusi. (fonte) Secondo Tg Poste l’adesione sarebbe invece intorno al 8,36% sul totale dei dipendenti di Poste Italiane e non si sarebbero registrare situazioni critiche relative ai servizi erogati. (fonte)

 

Rimane confermato lo sciopero di 8 ore proclamato per il 20 giugno da Fim, Fiom, Uilm, con manifestazioni regionali in tutta Italia, per sbloccare il rinnovo del Ccnl Metalmeccanici. (fonte)

 

Politica e rappresentanza

 

Continua il dibattito relativo ai referendum dell’8 e 9 giugno. Dalle varie testate arrivano commenti e analisi nel merito: su Lavoce.info un confronto fra Pietro Ichino e Franco Scarpelli. Scarpelli difende l’utilità di un ampliamento delle tutele, Ichino ne contesta l’efficacia e la coerenza normativa. Anche su il Bollettino ADAPT un confronto fra le opinioni di due professori di diritto del Lavoro: il Prof. Andrea Lassandari e il Prof. Arturo Maresca affrontano da due differenti prospettive i temi dei quesiti referendari.

 

Di nota anche l’articolo di Elsa Fornero su La Stampa, che passa in rassegna i 5 quesiti e che di fatto difende le riforme degli ultimi 30 anni relative al mondo del lavoro. (fonte)

 

Su Repubblica un’intervista e Landini, segretario generale Cgil, sui temi dei quesiti referendari. (fonte) La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato che si recherà al seggio ma non ritirerà le schede: su il Corriere della Sera, un articolo spiega nello specifico quando un voto è valido, quando un elettore è conteggiato come votante – e quindi contribuisce al quorum – e quando invece no. (fonte)

 

Sembra sempre meno probabile il raggiungimento del quorum: la campagna per l’astensione della maggioranza sembra prendere piede e ha generato anche numerose riflessioni sull’istituto stesso del referendum e, in particolare, sulla possibilità di rivedere il numero di firme e il quorum. (fonte)

 

Oltre ai quesiti relativi al lavoro, al referendum dell’8 e 9 giugno si vota anche per il quesito sulla cittadinanza. Non è chiaro se un’eventuale vittoria del sì porterebbe a conseguenze anche relative al mondo del lavoro: secondo Marco Calvetto, presidente di Ipsia Acli, la cittadinanza darebbe maggiore potere contrattuale ai lavoratori. Per Alfonso Luzzi, presidente del Movimento cristiano lavoratori, non esiste invece un rapporto diretto fra cittadinanza e mondo del lavoro per i lavoratori stranieri. Anche per Gigi Petteni, presiente di Inas Cisl, il potere negoziale risiede nella contrattazione collettiva e non sarebbe impattato da un accorciamento dei tempi per la richiesta della cittadinanza. (fonte)

 

L’italiano Antonio Filosa è stato nominato nuovo amministratore delegato di Stellantis. Dalla Cisl arrivano parole positive della segretaria Daniela Fumarola e anche Rocco Palombella, segretario generale Uilm, esprime speranza che Filosa sia in grado di risollevare le sorti di Stellantis. Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e Ferdianndo Uliano (Fim-Cisl) spingono per un incontro sindacati-azienda a stretto giro. (fonte)

 

La CGIL ha inviato una lettera alla Commissione europea per chiedere il blocco dell’autorizzazione ai lavori del Ponte sullo Stretto di Messina, denunciando gravi criticità tecniche, ambientali e giuridiche. Secondo il sindacato, la relazione inviata dal governo italiano a Bruxelles non soddisfa i requisiti comunitari, in particolare per la mancata analisi di alternative e per l’incompletezza della valutazione ambientale. (fonte)

 

Continua il dibattito relativo alla legge sulla partecipazione della Cisl. In particolare, arrivano critiche da Vera Buonomo della Uil, che accusa la legge di depotenziare il ruolo della contrattazione collettiva. Anche la responsabile lavoro del PD Cecilia Guerra esprime un giudizio negativo per le stesse ragioni. (fonte)

 

Su LaVerità un’intervista del ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo che critica Cgil e Uil per l’impasse nei rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Infatti, per Landini e Bombardieri i 20 miliardi stanziati per il rinnovo del contratto degli statali non sono sufficienti. (fonte)

 

Vicende associative

 

Fissato per il 26 giugno un incontro fra i segretari delle tre principali sigle sindacali  Cgil, Cisl e Uil  e i vertici di Confindustria. I temi da affrontare sono gli incidenti sul lavoro, i contratti di produttività e di rappresentanza. (fonte) L’iniziativa è stata annunciata nel contesto dell’assemblea di Confindustria, dove il presidente Emanuele Orsini, in chiusura del suo discorso, ha proposto di lavorare a un Patto per affrontare alcune delle principali priorità economiche e sociali del Paese.

 

È notizia di questi giorni anche il rinnovo di Ferdinando Uliano alla guida della Fim Cisl. (fonte)

 

Crisi aziendali

 

Sembra essersi conclusa la crisi aziendale che ha coinvolto l’azienda di abbigliamento intimo La Perla. Il 27 maggio il Ministro delle Imprese Adolfo Urso ha dichiarato che è stata trovata una soluzione industriale per la crisi dell’azienda Bolognese. Il piano industriale prevede la riassunzione dei 210 dipendenti attuali – per la quasi totalità donne – e 40 nuove assunzioni, portando la forza lavoro a 250 unità. (fonte)

 

L’11 giugno è previsto un incontro a livello regionale tra Ammann Italy SpA, FIOM Cgil, Confindustria Verona e l’Assessorato al Lavoro del Veneto, con l’obiettivo di affrontare la procedura di licenziamento collettivo che riguarda 64 dei 157 dipendenti dello stabilimento di Bussolengo (Verona). La convocazione si inserisce in un contesto di forte tensione e crescente preoccupazione, sia tra i lavoratori che all’interno del tessuto economico locale. (fonte)

 

La situazione dell’ex Ilva rimane molti difficile, dopo che l’azienda azera Baku ha modificato l’offerta di acquisto a seguito dell’incendio avvenuto il 7 maggio scorso nell’altoforno 1 della sede di Taranto. La trattativa si è dunque complicata e permangono i problemi di liquidità e di produzione, che è ora ai minimi storici. (fonte) I sindacati sono convocati nel pomeriggio di lunedì 9 a Palazzo Chigi per affrontare la questione all’indomani delle comunali a Taranto. (fonte)

 

Studi e ricerche

 

Da Cgil Puglia arrivano dati preoccupanti sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici pugliesi, in seguito all’elaborazione condotta dall’Ufficio Economico della Cgil nazionale sui dati Inps relativi al 2023: mezzo milione di pugliesi ha un salario pari o inferiore a mille euro al mese. La media complessiva del salario annuo in Puglia è di 17.630 euro lordi, seimila euro sotto la media nazionale, ovvero sotto i 1.200 euro netti al mese. Inoltre, solo il 36% degli occupati pugliesi è soddisfatto dei suoi guadagni. (fonte)

 

Maria Carlotta Filipozzi

ADAPT Junior Fellow

@MCFilipozz

 

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